A capo di tutto ci stanno i produttori di hardware. Questi rilasciano i driver PRINCIPALMENTE per Winzozz e per il mondo GNU/Linux si prospettano tre possibilità:
1) Rilasciano i driver open (pochini)
2) Rilasciano le specifiche (sarà compito degli sviluppatori crea i driver e integrarli nel kernel: compito non semplice ma non impossibile)
3) Non viene rilasciato niente al di fuori di Winzozz (sssss... che non si sappia mai!)
Così facendo la quasi totalità dei venditori di computer vendono Winzozz preinstallato (intascandosi la percentuale del prezzo del sistema operativo che PAGHIAMO) i driver sono compatibili con il sistema operativo e tutti vissero felici e contenti. O quasi.
La fetta del mondo GNU/Linux, grazie alla quale l'informatica può essere chiamata scienza, resta un po' in disparte sempre ostacolata dai produttori hardware e dai venditori.
Per comprare un notebook senza sistema operativo o con preinstallato Gnu/Linux dobbiamo scavare a fondo nel web ed in ogni caso troviamo meno scelta per i pochi che adottano questa soluzione. Il motivo è il seguente: dato che i driver non vengono rilasciati dai produttori non viene assicurata la piena compatibilità.
Oltre il danno la beffa. Se si disinstalla Winzozz (quel Vista non durerebbe non più di un boot sul mio computer) e si installa una distribuzione GNU/Linux molte famose marche di computer RIFIUTANO di fornire l'assistenza, perchè abbiamo installato un sistema operativo NON previsto.
PERO' MAGARI I LORO SERVER GIRANO SU GNU/LINUX, VERO? SI, CERTO, PERCHE' SONO PIU' STABILI, PIU' LEGGERI, PIU' CONFIGURABILI, PIU' SICURI!
Quando arriverà l'era dell'hardware open vivremo tutti in un mondo in cui si potrà respirare aria di libertà! Fino ad allora saremo schiavi dei potenti e molti ancora non se ne rendono conto, non sanno neanche che esiste un alternativa... però continuano freneticamente ad installare antivirus, anti-spyware, programmi per la pulizia del registro, crakkare programmi e ad inveire contro i blocchi o crash del sistema.
lunedì 12 gennaio 2009
Viaggio nello logiche di mercato e dei venditori schiavi
lunedì 22 dicembre 2008
FTP semplice semplice
Ormai esistono molti siti che permettono di uploadare nei propri server file di qualsiasi genere. Per avere però un personale spazio sul web dove mettere i nostri file potremmo usare Altervista, almeno per iniziare (200MB gratuiti). Una volta registrati sul sito:
Dal terminale digitiamo
$ ftpN.B.: Il simbolo del dollaro non va digitato ma sta ad indicare che ci troviamo nella cartella home (che è la cartella impostata di default quando si avvia il terminale). Ciò che sta prima, del simbolo $, varia da utente ed utente perciò viene omesso.
Adesso dovremmo essere in modalità FTP, noteremo la scritta:
ftp>Per loggarci ed effettuare l'accesso digitiamo:
ftp>open [nome_utente].altervista.orgVerranno richiesti utente e password. Una volta inseriti, siamo dentro il nostro spazio sul server di altervista.
Uploadare un file:
ftp>append [percorso_file] nome_file_sul_serverEsempio:
ftp>append /home/pippo/turismo_sicilia.pdf turismoVerrà così creato sul server il file turismo.pdf altro non è che il file turismo_sicilia.pdf che abbiamo sul desktop.
Come creare una cartella:
ftp>mkdir [nome_cartella]Come eliminare una cartella:
ftp>rmdir [nome_cartella]Come eliminare un file:
ftp>delete [nome_file]L'URL per avere accesso ai file e scaricarli da qualsiasi postazione è:
ftp://[nome_utente].altervista.orgIn questo modo però ogni persona che utilizzà questo servizio dovrà inserire nomeutente e password (password che dovrà essere diversa per ovvie ragioni da quelle che utilizziamo per gli altri servizi sul web!!).
Per avere invece un server ftp (ovvero mettere a disposizione alcuni file residenti nel nostro computer sul web) possiamo utilizzare vsftpd, ma la facenda si complica ed è più delicata per quanto riguarda la sicurezza. Ma indubbiamente un servizio molto più potente.
giovedì 27 novembre 2008
"Leggermente" meglio...
Dopo aver abbandonato (felicemente) Winzoz e grazie ad Ubuntu:
- Non devo aspettare svariati minuti per completare un'operazione
- Non c'è il rischio di crakkare i programmi closed a pagamento cercando in siti che ti infettano di virus, malware, spyware, worm e chi più ne ha più ne metta
- Non devo installare nè antivirus, nè anti-spyware e compagnia bella
- Non lascio nel sistema residui dopo ogni disistallazione.
- Non lascio chiavi di registro che non referenziano a nulla ma utilizzo synaptic per scaricare e disistallare in modo pulito.
- Il computer mi si spegne in 7 secondi netti anzicchè un numero imprecisato in winzoz
- Per quasi tutto non occorrono driver da installare (già sono presenti e se sono open source sono molto stabili)
- Non mi accontento di programmi freeware closed (anzicchè programmi closed a pagamento migliori che non posso comprare) perchè utilizzo programmi open source.
- Scoprire la potenza dei comandi di shell è inpagabile.
- L'interfaccia grafica di Gnome è figa.
lunedì 17 novembre 2008
Ubuntu
Sono passato di netto ad Ubuntu.
Un salto a piè pari da Windows a Linux (altrimenti avrei avuto per qualche motivo la tentazione di caricare quel Windows che fa crescere in me, di giorno in giorno, una certa ripugnanza).
Lo starò facendo anche per il lavaggio del cervello che ci ha fatto un prof. all'università. Sarà.. però il mondo dell'Open Source è davvero un mondo affascinante perchè sinonimo di libertà e non di vincoli restrittivi.
E' davvero tutt'altra cosa.
Ma quali sono le differenze tra Windows e Linux, a parte l'affascinante storia sulla nascita di Unix, del progetto Gnu e dei vari programmatori che l'hanno testato, arricchito, etc.?
Diciamo che le differenti stanno alla base.
Windows: ha un micro-kernel (il kernel è il cuore di un sistema operativo) ovvero un tipo di kernel con operazioni molto ridotte (gestione delle periferiche I/O, gestione dei processi interni e dello scheduling) che ha permesso un facile porting dato che l'hardware è staccato dal contesto. L'hardware quindi viene facilmente supportato dal sistema ma con un prezzo da pagare, la stabilità e problemi di prestazioni.
I driver sono caricati dinamicamente al microkernel con il vantaggio di essere facilmente supportati ma con lo svantaggio di essere poco stabili e performanti.
E' un software proprietario e ciò non permette lo sviluppo di terzi, la copia, la ridistribuzione e questo significa mettere dei paletti all'innovazione e alla libertà informatica.
Linux: ha un kernel cosiddetto monolitico ovvero un kernel che ha più compiti rispetto al semplice microkernel di windows, come la gestione della memoria virtuale, degli interrupt,etc. Un kernel monolitico è strettamente legato all'hardware su cui gira e i driver sono caricati come moduli del kernel quindi vengono eseguiti congiuntamente ad esso, sono testati da tantissime persone, e stabili. Il problema che i driver vengono forniti dagli stessi produttori dell'hardware e se questi non li rilasciano per un sistema operativo, l'hardware risulta inutilizzabile... anche se si può sempre fare del reverse engineering (compito da non poco conto). Linux non si basa sul principio di essere gratis (anche perchè può non esserlo), ma il principio che sta dietro questo sistema operativo è la libertà dell'informazione: condividere, modificare, distribuire, confrontarsi.
LINK SITO UBUNTU
Universo Erasmus
Ho creato un forum per gli erasmus italiani: Universo Erasmus.
Ho ritenuto che sul web non ci fosse un forum organizzato bene per gli erasmus italiani o googolando non l'ho trovato...
Novità e caratteristiche di Universo Erasmus:
- E' basato sulla tecnologia php3 che permette di creare subforum (ovvero sezioni per singole città invece che una sezione di una nazione intera con topic di qualsiasi genere su qualsiasi città) ed altre tante piccole utilissime funzionalità.
- Topic "Informazioni utili" sulle città in cui verranno inserite info dagli stessi utenti nella logica del web 2.0
Come mi sto muovendo:
- Contattando i vari uffici mobilità studentesca dei principali Atenei d'Italia ed i vari siti di community di erasmus.
- Cercando di far scrivere gli amici che sono stati in erasmus
- Pubblicizzandolo in giro per il web
- Una gran cosa sarebbe fare un po' di volantinaggio all'ingresso dei vari uffici di mobilità studentesca (fisici) d'italia. Ma non mi posso clonare e ci vorrebbero molti collaboratori...
Ci vorrà del tempo certo ed non è facile riuscirci... chi vivrà vedrà.